E' di questi giorni l'importante pronuncia del Consiglio di Stato sulla vicenda del test di medicina ed odontoiatria 2016, che, in relazione a ricorso patrocinato dallo Studio Legale Pellegrini Quarantotti, ha riformato integralmente l'orientamento negativo del TAR del Lazio, sulla questione del quesito n. 16. 

In particolare, il Consiglio di Stato, Sezione VI, con Decreto Cautelare n. 850 del 1 marzo 2017, ha accolto l’istanza cautelare del ricorrente e, per l’effetto, ha disposto l’immatricolazione del ricorrente, anche ai fini della frequenza del 2° semestre delle lezioni, presso il corso di laurea prescelto.

In sostanza, il Giudice Amministrativo di secondo grado ha ritenuto - con ciò sconfessando le argomentazioni di rigetto del TAR - che la decisione dell’Amministrazione di sterilizzare le risposte al quesito n. 16 appare irragionevole, in quanto fondata sul presupposto errato della non graduabilità delle risposte (mentre appare identificabile, quale risposta corretta, quella classificata sub "D"). Ha ritenuto, quindi, che il Ministero, piuttosto che assegnare il medesimo punteggio a tutte le risposte (e quindi, anche a quelle palesemente errate), avrebbe dovuto attribuire quello di 1,5 alla sola risposta verificata come esatta (ancorchè differente da quella erroneamente identificata, inizialmente, come corretta dalla stessa Amministrazione). Ha, infatti, rilevato che solo tale soluzione appare idonea ad assicurare il rispetto della par condicio dei concorrenti e, soprattutto, a evitare gli effetti ingiusti e distorsivi prodotti dalla parificazione dell’unica risposta corretta a quelle (chiaramente) errate.

A questo punto occorrerà verificare l'orientamento del Consiglio di Stato per i casi di risposta "A" e "No risposta" (sempre riguardo il quesito n. 16); ma soprattutto la valutazione di tutti gli ulteriori motivi di ricorso (compresi quelli relativi al contingente di posti, anche quelli vacanti).

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